Nel corso degli ultimi anni le bacche di goji sono diventate sempre più popolari tra i consumatori occidentali, che hanno imparato a conoscerle come l’ennesimo “superalimento” giunto sul mercato. Nonostante questa efficace campagna di marketing, ad oggi nessun esame clinico affidabile ha confermato i presunti benefici delle bacche sulla nostra salute, anche se è stato comprovato che sono effettivamente ricche di antiossidanti. Eppure le bacche di goji sono utilizzate da moltissimo tempo nella medicina tradizionale cinese, grazie alle loro virtù anti-invecchiamento e al loro potere curativo.
Il goji è un piccolo frutto prodotto dal lyciet commun, originario del Tibet, dove è anche conosciuto col nome di “Bacca del sorriso”. La sua forma è simile ad una ciliegia allungata, e ha un sapore leggermente dolce. Goji in realtà è il nome commerciale attribuito alla bacca nel 1973 da un botanico canadese che cercava di riprodurre la pronuncia del nome cinese gǒu qǐ. Nei negozi di prodotti naturali e nelle boutique online specializzate il goji è venduto sotto forma di succhi, di bacche essiccate o in polvere. La Cina ne è di gran lunga il maggior produttore, ma alcuni agricoltori hanno iniziato a coltivarla negli Stati Uniti, in Canada e in Francia.
Se volete provare le bacche di goji, vi consiglio di sceglierle sotto forma di bacche essiccate, che potrete aggiungere ai vostri cereali, oppure degustare nello yogurt, in una macedonia di frutta o in un’insalata di verdure crude. Tuttavia è bene ricordare che nessun alimento possiede di per sé qualità miracolose. Ad ogni modo possiamo già contare su una grande varietà di frutti di bosco: molti di essi hanno un elevato tenore di antiossidanti e le loro proprietà benefiche sono state dimostrate clinicamente. Ricordiamo ad esempio i mirtilli, i cranberry, le fragole e i lamponi.
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